Patè di Olive Verdi

🌿 Introduzione

Il patè di olive verdi Agribera è una crema artigianale che racchiude tutta la freschezza e l’autenticità del Mediterraneo. Preparato con olive verdi selezionate e olio extravergine d’oliva, offre un gusto intenso e fragrante che conquista dal primo assaggio.

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H2 – Perché scegliere il Patè di Olive Verdi Agribera

Il nostro patè  nasce da una ricetta semplice e genuina, pensata per esaltare la qualità delle materie prime:

• ✅ 75% di olive verdi fresche e selezionate

• ✅ Solo olio extravergine d’oliva e aromi naturali

• ✅ Senza coloranti né conservanti

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H2 – Idee in cucina con il Patè di Olive Verdi

È estremamente versatile e può arricchire tanti piatti:

• Da spalmare su crostini e bruschette per un antipasto mediterraneo.

• Come ingrediente speciale in panini e focacce gourmet.

• Per condire una fresca insalata di pasta estiva.

• Come guarnizione creativa per secondi piatti di carne o pesce.

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H2 – Conservazione e Formati

• Conservare in luogo fresco e asciutto.

• Dopo l’apertura, conservare in frigorifero e consumare entro pochi giorni.

• Durata: 24 mesi dalla produzione.

Formati disponibili: vaso da 190 g e da 280 g.

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H2 – Ingredienti

Olive verdi 75%, olio 25% (di cui olio extravergine d’oliva 80%, olio di semi di girasole 20%), sale, aromi naturali.
⚠️ Può contenere tracce di nocciolo.

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H2 – FAQ sul Patè di Olive Verdi

1. Il patè contiene conservanti?
No, è preparato solo con ingredienti naturali e senza conservanti.

2. È adatto per chi segue una dieta vegetariana o vegana?
Sì, il prodotto è 100% vegetale e adatto a vegetariani e vegani.

3. Come posso abbinarlo al meglio?
Perfetto su crostini, panini, pasta fredda o per accompagnare secondi piatti leggeri.

4. Qual è la differenza tra patè di olive verdi e nere?
Di olive verdi ha un gusto più fresco e vivace, mentre quello di olive nere è più intenso e corposo.

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🔗 Link utili

• Scopri anche il Patè di Pomodoro Secco Agribera

• Approfondisci la cultura dell’olio sul sito Coldiretti

• Leggi i consigli gastronomici di Slow Food